L’inquinamento causato dalla plastica e dalla microplastica

Come abbiamo visto negli articoli precedenti, l’ambiente è un tema molto caro a noi di ForJus e, per questo motivo, vogliamo porre l’attenzione su quanto sia indispensabile e necessario impiegare degli strumenti concreti per la sua tutela e salvaguardia.

Infatti, anche se ormai tantissime persone – soprattutto i giovani – sono consapevoli della necessità di contrastare l’inquinamento per preservare l’ambiente e, altresì, la salute della popolazione, è ancora elevatissima la quantità di rifiuti di plastica che viene riversata nei mari e negli oceani.

A tale proposito, è utile segnalare che sono tantissime le iniziative che si svolgono ogni anno, soprattutto nel periodo estivo, per sensibilizzare sull’importante e preoccupante tema dell’inquinamento causato dalla plastica, in particolare quella monouso.

Ad esempio, sabato 26 giugno nella spiaggia del Poetto di Cagliari si è svolta la terza edizione di “puliamolasella21”, un’importantissima iniziativa promossa da MedSea Foundation e Reset_UniCa per pulire sia la spiaggia che il fondale dai rifiuti che, purtroppo, vengono quotidianamente abbandonati.

Ebbene, i 400 ragazzi che hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa hanno raccolto oltre 15 tonnellate di spazzatura nell’area di Marina Piccola!

Questo risultato mette in evidenza, da una parte, l’impegno attivo dei ragazzi e la loro volontà di tutelare gli spazi ed il paesaggio della città in cui vivono; ma dall’altra parte pone l’accento su quanto sia grave la minaccia dell’inquinamento.

Sul punto, basti pensare che, secondo quanto riportato dal sito del WWF Italia e da un report del 2021 di Greenpeace Italia, le correnti del mar Mediterraneo fanno tornare sulle coste l’80% dei rifiuti di plastica con il risultato che per ogni chilometro di litorale si accumulano oltre 5 kg di rifiuti al giorno.

Tra le maggiori cause di questo fenomeno possono annoverarsi l’alta densità di popolazione, la presenza di numerose attività antropiche negli ambienti marino-costieri e l’intenso traffico marittimo.

Tuttavia, l’inquinamento più dannoso da plastica è quello invisibile, ovvero quello causato dalle cosiddette microplastiche, cioè da quei minuscoli pezzi di materiale plastico rilasciato direttamente nell’ambiente (ad esempio, a seguito del lavaggio di capi sintetici) oppure prodotto dalla degradazione di oggetti di plastica più grandi (ad esempio, pezzi di bottiglia). Avv. Viola Zuddas, Civilista

Si pensi, poi, che le microplastiche presenti in mare possono essere inghiottite dagli animali e, attraverso la catena alimentare, la plastica da questi ingerita può arrivare direttamente nel nostro piatto: secondo delle stime effettuate da organizzazioni internazionali, ingeriamo in media cinque grammi di plastica a settimana, cioè l’equivalente di una carta di credito.

La gravità della situazione si coglie maggiormente se si riflette sul fatto che il mar Mediterraneo rappresenta soltanto l’1% delle acque mondiali ma contiene il 7% della microplastica marina.

Per risolvere tale problema occorrono soluzioni concrete che coinvolgano non soltanto i cittadini ma anche la politica (sia a livello nazionale che sovranazionale), la comunità scientifica, le associazioni ambientaliste ed il mondo produttivo, in maniera tale da trovare delle soluzioni condivise ed effettive.

Uno degli strumenti maggiormente impiegati per sensibilizzare sul tema è quello dell’istituzione di ricorrenze, o “giornate”, in occasione delle quali si promuovono delle specifiche iniziative.

Ad esempio, oggi, 5 luglio, è la giornata di azione europea per la raccolta dei coperchi di plastica che è stata istituita nel 2015 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per sensibilizzare la popolazione sulla problematica dell’inquinamento derivante soprattutto dalle plastiche monouso. Avv. Viola Zuddas, Civilista

Parliamo, in particolare, di tutti quei prodotti di uso comune come i contenitori alimentari, le posate ed i bicchieri, le cannucce e molti altri, che sono la causa principale dell’inquinamento dell’ecosistema marino in generale.

Difatti, non solo questi rifiuti si ritrovano sull’arenile e sulla superficie del mare ma possono anche rinvenirsi sul fondale a profondità variabile.

Non vi è dubbio, quindi, che sia necessario creare sinergie ed approcci multidisciplinari per individuare gli interventi necessari da attuare in concreto contro la minaccia dell’inquinamento.

Viola Zuddas, Avvocato

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