Sono sempre di più i giovani che, facendosi portatori di idee originali ed innovative, cercano di trovare uno spazio nel mercato dell’imprenditoria attraverso la traduzione dei loro progetti in opportunità professionali.
Nascono così le start-up, ossia organizzazioni di recente creazione che possono operare in diversi campi, non solo tecnologico, con l’obiettivo principale di crescere e trasformarsi velocemente in grandi imprese grazie ai loro prodotti innovativi.
È proprio l’innovazione al centro del modello di business della start-up: esse nascono, infatti, per soddisfare esigenze non ancora soddisfatte dal mercato.
Va da sé che a contraddistinguere le start-up sia proprio il rischio estremamente elevato connesso alla riuscita del progetto il quale, stante la sua innovatività, è maggiormente esposto a numerose variabili e dunque al fallimento.
Pertanto, stante la difficoltà a fornire i livelli di garanzie richiesti, tali imprese – poco conosciute e non quotate – potrebbero avere problemi ad ottenere finanziamenti sufficienti presso le banche.
Ecco perché, al fine di garantire spazio alla giovane imprenditoria, generalmente priva di un proprio capitale ed incapace di fornire garanzie, sono stati creati dei fondi che raccolgono somme di denaro da parte di investitori interessati al progetto di investimento.Avv. Eleonora Pintus, Diritto dell’Unione Europea
Detta operazione prende il nome di private equity: trattasi di un’operazione finanziaria di medio-lungo termine, posta in essere da investitori specializzati e finalizzata ad apportare capitale di rischio in una società (detta target), generalmente non quotata, in base a una valutazione positiva della sua attitudine alla crescita.
I fondi di private equity hanno una durata media di dieci o dodici anni.
Ciò detto, si specifica che laddove il fondo investa in una società che si trova nella sua fase iniziale, ossia le start-up, allora si parla più propriamente di fondi di venture capital, ossia fondi che investono in aziende non quotate, nuove, innovative e con un elevato potenziale di crescita e sviluppo.
Cos’è il venture capital e come ottenere finanziamenti?
Il venture capital, come detto, è un tipo di private equity che si concentra sul finanziamento di start-up o piccole imprese emergenti, innovative e in fase di avviamento che si ritiene abbiano un alto potenziale di crescita.
Gli investimenti di venture capital sono di solito effettuati tramite un fondo, che mette insieme capitale di diversi investitori (soci sottoscrittori del fondo o limited partner), il quale viene gestito a sua volta da un gestore del fondo (socio amministratore o general partner).
Se dunque l’idea e il modello imprenditoriale si rivelano potenzialmente vincenti, superati i “timori” connessi ai rischi impliciti, le start-up vengono considerate idonee a generare alti rendimenti e, come tale, potenziali destinatari del finanziamento.
I venture capitalist, dunque, colmano il deficit di finanziamento imposto dai finanziamenti tradizionali perché sono disposti ad accettare maggiori rischi rispetto alle banche, contando sulle opportunità di alto rendimento della giovane impresa o, più semplicemente, per ragioni strategiche.
È nella fase di sviluppo iniziale e successiva, ossia quella in cui vi è bisogno di più capitale per sviluppare e realizzare il modello imprenditoriale, che i venture capitalist entrano in gioco per poi “uscire” soltanto alla fine di tale fase. Ciò avviene quando le imprese di successo iniziano a divenire profittevoli e ad aumentare entrate e utili: in tal caso, se i venture capitalist hanno investito in tali imprese cercheranno di venderle per ottenere un rendimento.
Ma come si può accedere al venture capital in Europa?
Il mercato dei venture capital in Europa
In linea con gli obiettivi del piano d’azione europeo, noto come Strategia Europa 2020, per migliorare l’accesso ai finanziamenti per le piccole e medie imprese (“PMI) è stato adottato il Regolamento UE n. 345/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio sui “Fondi Europei per il Venture Capital”, entrato in vigore il 22 luglio 2013.
Senza addentrarci nella complessiva normativa in materia, è qui sufficiente sottolineare che il Regolamento detta una disciplina comune a livello europeo di cui sono destinatari i fondi di investimento per il venture capital e mira a superare la diversità e complessità delle legislazioni degli Stati europei e, di conseguenza, degli elevati costi di raccolta che per lungo tempo hanno disincentivato questa tipologia di fondi.
Il Regolamento stabilisce norme uniformi applicabili a tutti i fondi europei per il venture capital che desiderino raccogliere e investire capitale con la denominazione “EuVECA” (European Venture Capital Fund); ciò da cui discende un’applicazione uniforme della normativa nei confronti dei gestori di fondi operanti in Europa e conseguente eliminazione di indebite distorsioni tra fondi particolari di Stati membri differenti.
Nell’ambito del quadro finanziario pluriennale 2014-2020, l’UE ha sostenuto l’accesso delle PMI e delle piccole e medie imprese al capitale di rischio attraverso vari programmi, quali:
- lo strumento finanziario azionario unico dell’UE che sostiene la crescita, la ricerca e l’innovazione (R&I) delle imprese europee dalla fase iniziale, compresa l’avviamento, fino alla fase di espansione e crescita.
- il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) dispone di uno strumento di capitale proprio.
- il programma Pan-European Venture Capital Fund-of-Funds ( VentureEU ) che ha come fine quello di colmare ulteriormente il divario azionario dell’Europa investendo in VC Fund-of-funds.
- il programma ESCALAR (European Scale-up Action for Risk Capital): un meccanismo di rischio/rendimento per supportare le scale-up con capitale di rischio e finanziamento della crescita.
In conclusione, vista la complessità del settore, si segnala al giovane imprenditore che legge questo contributo che, al fine di scoprire quale finanziamento si addice alle proprie esigenze, è possibile visitare il sito dello Startup Europe Club per cercare possibilità di finanziamento.
Da ultimo, si segnala, altresì, che per aumentare la visibilità del proprio progetto imprenditoriale, è possibile registrarlo nel portale dei progetti di investimento europei ed entrare in contatto con eventuali investitori a livello internazionale.